Interviste agli insider

CARLOTTA VAGNOLI
Autrice, Sex columnist, Attivista

In termini di pornografia siamo ancora troppo male oriented: il soggetto principale e finale è l’uomo, dunque tutto assume una visione maschiocentrica. Anche il mondo del porno stesso, a livello di registi e produzioni, tende a trasmettere il punto di vista maschile dietro la macchina da presa, oltre ad un ipersessualizzazione ed immaginazione alterata di alcune dinamiche sessuali: ad esempio, la dinamica lesbica all’interno del porno non corrisponde quasi mai alla vera natura di tale rapporto, oppure l’uomo esprime troppo spesso dinamiche di dominazione sulla donna.

Questo sicuramente ha influito non poco in quella che è la vita quotidiana, per capirci potremmo fare un paragone con la cultura studiata sui libri. Nella letteratura storicamente la donna è sempre stata preda: doveva essere la santa che ispirava il cantore dello stilnovo ad elevarsi e diventare un uomo migliore: la donna era strumento e mezzo. La stessa cosa accade più o meno nel porno, con una piccolo tilt: la donna è strumento e mezzo, non più per raggiungere i livelli dello stilnovismo, ma per raggiungere l’eiaculazione. Siamo tornati a una dimensione molto più terrena. Per uscire da questa dinamica, il porno femminista potrebbe essere un’ottima alternativa, perché prevede un ribaltamento di ruoli, sovvertendo il fatto che le donne debbano essere per forza sottomesse. La donna può essere attiva nella sessualità e può anche godere nel non essere sottomessa ad un rapporto di tipo classico.

MARTINA SMERALDI
Pornostar

Ogni volta che si parla di sesso le persone sono un po’ vaghe, si evita il discorso e pochi ne parlano esplicitamente. Moltissimi si affidano al porno, io in primis, ed ho scoperto tantissime cose che mi piacciono e non immaginavo mi potessero piacere. Con la pornografia la tua vita
sessuale cambia, impari un sacco di cose nuove anche riguardo al tuo corpo. Spesso le persone cercano di emulare quello che vedono fare nei video pornografici, ma questo è sbagliato perchè è diverso fare delle cose sul set con dei professionisti rispetto a farle in una situazione
normale. Questo messaggio solitamente non arriva, pochi capiscono che il porno è una cosa diversa rispetto alla sessualità. Razionalmente se vivi la tua vita sessuale liberamente non c’è nulla di male, non si tratta di qualcosa che nuoce a qualcuno o che ti porta a conseguenze
negative. Anzi, il sesso è una cosa bellissima che andrebbe vissuta serenamente, senza tutti questi problemi che la società ti inculca.

ROCCO SIFFREDI
Pornostar

Tracciando alcuni dati sulle persone che navigano nei siti porno emerge che sono sempre più frequentati anche da donne. Questo è molto interessante, perché tempo fa le donne erano molto più reticenti verso questo tipo di sessualità, soprattutto pornografica, avevano un po’ vergogna; oggi sono quasi più sfacciate e sfrontate dei maschi stessi, quindi secondo me c’è stata una rivoluzione sessuale da quel punto di vista, un’apertura alla conoscenza del proprio corpo.  Forse le donne sono quelle che ne hanno tratto più vantaggi, perché l’uomo è un po’ spaventato dalle nostre performance pornografiche. I ragazzi sono molto spaventati da questa sessualità prorompente: ad esempio, abbiamo creato molta confusione sull’importanza delle dimensioni, perché a fare i film porno ci sono soprattutto superdotati.

Diciamo che il vero segreto dovrebbe stare nel fatto che la sessualità è naturale. Se si accettasse quello che è naturale, tutto quello che ti viene in mente di fare – nel rispetto della partner o del partner – non ha più limiti, perché il limite lo si decide insieme, in base a quello che piace di più o di meno.La fruizione dei contenuti pornografici viene vissuta in terza persona; non in prima come in un rapporto sessuale. Ti ritrovi quindi ad avere a che fare con una situazione bidimensionale, all’interno della quale si tende ad esagerare tutto per coinvolgere il più possibile lo spettatore con immagini e suoni. Ad esempio le urla e le espressioni di godimento sono veri e propri atteggiamenti, ben gestiti dalle attrici professioniste per creare un’illusione del pazzesco e del surreale, ma non sono da considerare nella norma di ogni rapporto.

Parlando invece di sesso estremo, per molte persone riguarda più l’aspetto psicologico che la parte fisica e sessuale del rapporto. L’idea di farsi dominare si evidenzia nella psiche di alcune persone, portandole quindi a vivere una sessualità più giusta in relazione a quello che funziona meglio per loro. Tutti hanno livelli diversi in questo senso: esiste chi ama il sesso estremamente violento, ma anche chi lo ama in maniera soft e di gioco. Si tratta di una categoria molto frequentata, molto importante e della quale fanno parte moltissime persone. Riguarda la psiche di ognuno di noi, proprio per questo non con tutti funziona lo stesso sistem

ELEONORA STROZZI
Wovo Store

Il problema alla base del mondo della pornografia riguarda gli aspetti legati alla mancanza di consenso, oltre che alla stereotipizzazione ed idealizzazione della performance sessuale. La pornografia scardina una dinamica che esiste all’interno della società a livello di concezione
dei rapporti con gli altri, perché riguarda ciò che c’è di più intimo. Con intimo non intendo qualcosa da tenere nascosto, ma riguarda gli aspetti che ci rendono molto vulnerabili, aspetti sia atipici che interni. Si ripercuote una dinamica della società nella nostra vulnerabilità. Il
discorso che crea più problemi rispetto al porno a disposizione dei più giovani è che molto spesso attraverso la pornografia si pensa di fare “the school of sex”. Al giorno d’oggi una sveltina, diventa un “mi masturbo con il tuo corpo”. Per cui tutto l’aspetto legato al porno, arrivare all’orgasmo, arrivare al piacere estremo, sembra legato tecnicamente all’uso del corpo dell’altra persona rispetto all’espressione di alcune necessità. La pornografia crea un ritmo tossico delle aspettative e degli standard, sia a livello performativo che per quanto riguarda
l’estetica dei genitali, l’estetica dei corpi. È anche vero che si tratta di un mondo che ci permette di viaggiare al di fuori della normalità, ed andrebbe solamente inserito in un contesto in cui le persone possano comprenderne la bellezza ed il valore nel giusto modo.

FRIDA AFFER
Wovo Store

Il porno può essere un valido alleato per scoprire il tuo orientamento sessuale. È uno strumento molto importante perché permette alla fantasia di scatenarsi; però la fantasia e il desiderio sono due cose diverse. Se si ha una fantasia omosessuale, quindi attraente come
pensiero ma non la si metterebbe mai in pratica, questa non determina l’orientamento. La
pornografia quindi può essere lo strumento per capire se una fantasia può trasformarsi in un
desiderio. Una cosa importante da capire è che la pornografia è finzione, dunque va usata
come strumento di informazione e stimolo fino a un certo punto; a volte per chi non ha esperienza in ambito sessuale o per chi non ha ancora avuto un rapporto sessuale diventa un riferimento, ma ha degli standard performativi che non si avvicinano alla realtà. Bisogna avere gli strumenti giusti per capirla. Ad esempio, per quanto riguarda l’orgasmo femminile, le donne
nel porno sono iperorgasmiche, appena vengono toccate godono, ma sappiamo che la realtà
non è questa. Lo stigma che crea il porno va oltre alla prestanza fisica e alla lunghezza del
pene, può anche creare insicurezze profonde riguardanti il rapporto con l’altro in tutte le sue
dinamiche.

Blueboy vol. 10 no. 1, 2020