INSIDE THE OUTSIDE CONTROL

ANDREA ANGERETTI 
GIORGIO ETTORE ARTARIA 
MARTINA PREMAZZI CORBETTA 
LORENZO
VILLA

L’idea di essere controllati era distante dalle nostre vite prima di questo periodo di isolamento sociale. Tuttavia le circostanze che hanno portato a produrre una limitazione delle libertà individuali e pubbliche per la gran parte dei popoli del mondo, variandone le abitudini e la quotidianità, ci hanno fatto riflettere e hanno indirizzato il nostro lavoro.

Il progetto INSIDE THE OUTSIDE CONTROL si è basato su un’indagine delle diverse modalità di tracciamento e controllo degli spostamenti, sia per chi di noi era all’interno della propria abitazione, nei propri spostamenti ripetitivi, sia per chi di noi poteva muoversi all’esterno, per raggiungere il luogo di lavoro o per fare la spesa.

Per tenere traccia di questi spostamenti abbiamo utilizzato applicazioni che si basano sul segnale GPS; sono state inoltre realizzate immagini dei luoghi percorsi: tracciati all’interno delle planimetrie delle nostre abitazioni e screenshots dai video di itinerari stradali ripresi da una dash cam, elaborati 3D e fotografie che utilizzano il light painting – tutti tracciamenti che pongono lo sguardo sia da un punto di vista esterno che interno all’abitazione.

Sono immagini che mostrano anche quanto le nostre case si siano riempite dei nostri movimenti, svuotando le strade, nelle quali veniva attuato un forte controllo per il rispetto delle regole dell’emergenza che abbiamo vissuto.

RECAP DEF
25 Febbraio
inizio progetto con idee sconnesse sul concetto di controllo

2 Marzo
Il gruppo continua ad avere idee sconnesse sul progetto→ lavoriamo sugli spostamenti

4 Marzo
Analisi e studio di planimetrie, google maps, screenshot → definizioni spostamento, google trend, segnale gps sbagliato, telecamere nel mondo

5 Marzo
Direzionati verso controllo delle strade → telecamere, progetto realizzabile in casa

10 Marzo
Abbiamo deciso di lavorare sugli spostamenti fisici

15 Marzo
Analisi spostamenti fisici

16 Marzo
Spostamenti, maps, variabile tempo → cose in comune

17 Marzo
Potremmo concentrarci sugli spostamenti in casa.
Per settimana prossima portiamo foto, video, timelapse, mappature di casa, vari spostamenti

20 Marzo
Traccia dei nostri spostamenti in forma testuale, timelapse, Streetview (foto 360°), Komoot spostamenti sbagliati, piantine su illustrator

23 Marzo
Planner 5D, Space Designer, altri siti render 3D

24 Marzo
Da planimetria a Planner 5D con spostamenti, mappe google maps, timelapse, idea light painting

30 Marzo
Inizio con foto light painting colorati

02 Aprile
Casetta in miniatura →  light painting con laser
Screenshot controlli della polizia per strada

05 Aprile
Immagine 3d su illustrator

06 Aprile
Casetta di cartone più in grande

07 Aprile
Prove casetta in bianco e nero

14 Aprile
Raccolta prime foto buone

25 Aprile
Prove su Blender in chiamata

26 Aprile
Ultime scatti con light painting luminosi

28 Aprile
Raccolta immagini → ricostruzione percorso

3 Maggio
Render 3D definitivo

10 Maggio
Impaginazione e revisione testi

DIARIO DI BORDO
Martina Premazzi Corbetta
In parallelo al progetto di gruppo ho svolto un lavoro di coordinatore volto a organizzare, controllare e indirizzare i compagni nelle scelte. Ho scritto un diario di bordo, nel quale ho annotato le sensazioni e i comportamenti che si delineavano durante questa esperienza, piuttosto particolare anche a causa del fatto che non abbiamo mai potuto vederci di persona.
In passato non avevo mai avuto il ruolo di condurre un gruppo. Essendo la prima volta, è stato per me molto interessante capire e analizzare le dinamiche da esterna/interna per svolgere questo “controllo nel controllo” e capire come ognuno di noi sia importante per il buon funzionamento del lavoro. Si dice che i leader più bravi siano persone che sanno tirar fuori il meglio dalle altre persone con cui lavorano: spero che nel nostro gruppo non si sia sentita troppa pressione, e mi auguro che la mia parte sia state apprezzata e capita.
Qui di seguito alcune riflessioni estratte dal mio diario:

  • ovviamente ogni progetto di gruppo racchiude personalità. modi di interagire e linguaggi differenti;
  • il lavoro di gruppo aiuta a relazionarsi con altri, interagire con persone che hanno competenze diverse che devono essere indirizzate per rendere il gruppo più forte e performante;
  • spesso è difficile accettare che alcune persone del gruppo sono più veloci nel pensare a idee efficaci rispetto ad altri;
  • anche dal mio punto di vista è stato difficile riuscire a indirizzare ogni componente e riuscire a mantenere la lucidità nei momenti in cui alcuni attriti si sono fatti sentire;
  • lavorando in gruppo spesso è difficile riuscire a trovare un orario in cui ci si può scambiare idee tutti insieme in videochiamata e questo è stato un punto leggermente debole del nostro progetto;
  • dal mio punto di vista è stato interessante parlare individualmente con i vari membri del gruppo per cercare di capirli meglio e valutare come comportarmi per rendere a proprio agio ognuno di loro;
  • in modo divertito mi hanno soprannominata “sbirro” – sinceramente non ho capito se hanno fatto un sottogruppo senza “sbirro” o meno;
  • tramite questo esperimento di “osservazione” non posso giungere alla conclusione che il lavoro di gruppo renda tutti più forti e produttivi a prescindere, perché bisogna anche saper accettare i limiti di ognuno e aiutarsi. È vero tuttavia che molti di noi riuscivano a esplicitare le idee, anche le più stupide, molto facilmente; mentre altri erano molto più introversi e impliciti;
  • ammetto di essere molto caotica: spesso mi lascio andare proponendo fin troppi spunti; tutto ciò può per alcuni creare un po’ di confusione, ma serve a tutti per essere meno tradizionali. Non bisogna aver paura di lasciarsi andare, bisogna sperimentare anche sbagliando, per trovare idee valide!
  • Durante una settimana di indisposizione, essendomi un po’ allontanata dal gruppo ho notato come il gruppo fosse rimasto silenzioso in mia assenza. Penso che anche senza la mia presenza da “controllore” avrebbero dovuto aggiornare autonomamente con nuove prove il nostro documento condiviso. Questo mi ha fatto pensare che forse un leader dovrebbe sempre esserci e mostrarsi forte in qualsiasi momento (pur essendo una persona normale come tante altre). Può essere normale pensare che i componenti del gruppo la pensino tutti allo stesso modo, ma ovviamente non è così.
  • Pur avendo anche problemi personali, ognuno di noi dovrebbe essere trasparente e parlare dei propri limiti e delle proprie difficoltà! Ciò non è assolutamente un male, anzi serve ad aiutarsi a vicenda e farsi forza.